Raffaele Carsana

Raffaele Carsana
Lecco

Mi chiamo Raffaele per un errore dell’impiegate all’anagrafe, i miei volevano chiamarmi Raffaello, forse era un segno. Sono nato la metà del secolo scorso a Pusiano, un paesino in alta Brianza. Ho dipinto il mio primo quadretto all’età di dieci anni, me lo voleva comprare il mio vicino di casa, ce l’ho ancora. Alle medie mi affascinava il professore di disegno, uno scultore toscano; le altre materie mi erano un po’ ostiche. All’esame di terza ho dovuto promettere che non avrei proseguito gli studi. La passione però era forte, volevo andare a Brera ma Milano distava troppo e i miei non si fidavano. Abbiamo optato per una scuola di disegno meccanico, pessima idea, al secondo anno ho abbandonato pur promosso. Ora ero abbastanza grande per il liceo artistico di Brera, che ho scoperto esserci a Bergamo. Esperienza stupenda, pronto per l’accademia. Ma un incidente di percorso mi ha obbligato a sposarmi a 21 anni, allora si usava così. Però sono felicemente sposato da più di 50 anni con 2 figli e 4 stupendi nipoti. Il sogno era svanito, ma pur lavorando, la sera disegnavo e il sabato dipingevo. Ora che sono in pensione mi diverto tantissimo, disegno, dipingo, faccio mostre e conosco molti artisti, insomma è il mio mondo. Come scrisse un giorno Van Gogh: “spero che un giorno i miei quadri valgano più del costo dei colori che uso” spero che questo valga anche per me. Mi sono chiesto spesso perché dipingo e la risposta è stata: “ perché cerco me stesso e dove l’opera finisce con l’ultima pennellata, inizia negli occhi di chi guarda.”