Gina Roma
Gina Roma
Treviso
Si afferma sulla scena internazionale fin dagli
anni cinquanta, prima con la partecipazione a
quattro edizioni della Biennale di Venezia e a tre
della Quadriennale di Roma. Nel 1961 espone
alla Biennale di San Paolo, Brasile, prima donna
ad esservi invitata. Da allora ha esposto in numerosissime gallerie in Italia e all’estero. Dopo gli
inizi figurativi, si dedica all’astratto, realizzando
quadri di grande forza espressiva, legati peraltro
sempre ai riferimenti naturalistici. La sua arte è
sempre tesa alla ricerca di nuove soluzioni tecniche e formali: Gina Roma attraversa con la sua
pittura vari periodi, che si possono ricondurre ai
cambiamenti propri del Novecento, secolo pieno di contrasti e novità; è il segno evidente della
somma degli impegni civili, sociali e culturali che
hanno animato la lunga vita dell’artista, rendendola un pilastro portante della pittura veneta e
italiana, nonché la narratrice di eventi storici e
sociali che hanno cambiato l’Italia. Alla fine degli
anni 1970 insieme ad artisti come Giulio Belluz,
Graziano Gozzo, Cesco Magnolato e Mario Pauletto fonda l’Unione degli incisori veneto-friulani.
Nel 1987 è nominata Cavaliere della Repubblica
per meriti artistici. È stata anche direttrice della
pinacoteca “Alberto Martini” di Oderzo e in seguito del circolo culturale Ca’ Lozzio di Piavon di
Oderzo. Grande artista anche nel campo dell’arte sacra, nel corso della sua lunga e densa carriera è stata ricevuta in udienza privata da ben
quattro pontefici.
L’artista è morta il 2 ottobre 2005 all’età di 91
anni nella sua casa-studio a Fratta di Oderzo,
dove preferì rimanere insieme al figlio e al marito
anche quando Peggy Guggenheim la invitò al
suo museo di New York o quando rifiutò l’invito
all’École di Parigi.
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