Arte in abbazia a Follina

13 maggio - 4 giugno 2022

 

Abbazia di Santa Maria di Follina

L’abbazia di Follina sorge ai piedi delle Prealpi Trevigiane, all’interno dell’abbraccio verde della Valsana. Un contesto paesaggistico ritirato, che permise ad un gruppo di monaci Cistercensi di insediarvisi nel 1150 circa ed iniziare al contempo una vita sobria e silenziosa e la costruzione del complesso abbaziale. Questo è composto principalmente dalla chiesa, in stile romanico con accenti gotici e dal chiostro del 1268.
All’interno e attorno a questi spazi si svolgeva una vita a stretto contatto con la natura, con i boschi e i corsi d’acqua a pochi metri dal sagrato. Un rigoglioso Creato rappresentato ed esaltato nella pietra dello spazio claustrale, dove le colonne imitano gli alberi della montagna in tutte le loro diverse forme di tronchi e foglie. Questa visione “ecologica” del chiostro, i suoi rimandi all’unione tra la Terra e il Cielo e al cammino di crescita spirituale ed umana del credente, permettono alla simbologia medievale di Follina di essere ancora oggi una viva fonte di ispirazione per l’uomo moderno. Il tutto è inoltre amplificato da una estrema semplicità delle forme, tipica dei Cistercensi, che è possibile ritrovare anche all’interno della chiesa. Qui la grigia pietra arenaria è interrotta da pochi, coloratissimi affreschi e da un maestoso crocifisso ligneo, frutti della presenza a Follina dei monaci Camaldolesi tra il XVI e il XVIII secolo. Al centro del presbiterio troneggia invece un imponente altare ligneo dorato, voluto dopo la Prima Guerra Mondiale dalla comunità dei Servi di Maria che dal 1915 ad oggi custodiscono l’abbazia. Nel mezzo di questo grande trono, così diverso dalla pacata sobrietà dell’architettura circostante, siede l’antica statua della Madonna di Follina. Secondo una delle tante ipotesi sulla sua origine, questa scultura in pietra potrebbe portarci indietro nel tempo fino al V secolo ed avere una provenienza che profuma di Egitto. In realtà l’unico dato certo è che la Madonna costituisce da centinaia di anni la fonte di attrazione prima di moltitudini di pellegrini, che ieri come oggi vedono nell’abbazia un luogo dove giungere a ristorare l’anima e ricongiungersi con il Creato.