Annalisa Zanon

Annalisa Zanon
Treviso

Il piacere per l’esuberanza formale e la pienezza dei volumi plastici contraddistingue le opere di Annalisa Zanon, conosciuta nel territorio trevigiano per le sue figure femminili, chiamate le “boteriane”. Il suo laboratorio presso Monastier di Treviso è il luogo in cui lavora l’argilla esprimendo fin dall’inizio della sua attività la forte passione per la materia malleabile. “Maninterra” infatti è il nome del suo modus operandi strettamente legato all’azione diretta sulla terra grezza che lentamente prende forma e si affina durante la cottura senza perdere la natura originaria. Le immagini di donne dalle curve amplificate e dalle rotondità prorompenti nascono dalla lavorazione delle argille, quali visioni di una quotidianità trasognata e di quella originaria bellezza che rievoca il principio di abbondanza creativa. Le rotondità accuratamente modellate e levigate rievocano da un lato le antiche veneri, dall’altro invece invitano l’osservatore a cogliere la poesia delle “piccole cose”, degli sguardi familiari, dei semplici gesti. Nell’opera Abbondanza le forme della donna amplificate all’altezza del bacino e delle gambe si contrappongono allo sviluppo degradante del busto e delle spalle fino al volto indirizzato verso l’alto. Si genera un moto ascendente che sottolinea la struttura piramidale della composizione e l’equilibrio delle masse plastiche. Pur rispettando le dimensioni contenute della terracotta, a volte sorprende la “monumentalità” delle posture in virtù della ricercata armonia formale. Significative sono Il bacio, Intesa perfetta, Lèggere leggère in cui l’osservatore è lentamente invitato a cogliere e a immaginare la poesia dei piccoli momenti quotidiani.
Roberta Gubitosi