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Arte in abbazia a Sesto al Reghena

Copyright©2020 Quinta Dimensione - Oltre l'immagine / sito a cura di Roberta Gubitosi

5 - 27 aprile 2025

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Abbazia di Santa Maria in Sylvis 

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L’Abbazia di Sesto ai bordi occidentali della campagna friulana è una grande costruzione romanica armoniosa e singolare.
Il complesso benedettino è il cuore del piccolo borgo situato alla VI pietra miliare (di qui il toponimo Sesto) da Julia Concordia Sagittaria, notevole colonia romana negli ultimi tempi dell’impero.
Gli studiosi sono d’accordo nel fissare la data della sua nascita intorno l’anno 735, ad opera di tre fratelli longobardi Erfo, Anto e Marco, figli del duca Pietro e Piltrude. provenienti da Cividale. In un documento (“Charta donationis”) redatto nell’Abbazia di Nonantola il 3 maggio 762, i fondatori, non senza tessere un forte elogio alla vita monastica, dichiarano la loro decisione di abbandonare la vita laica e di lasciare tutto il loro ingente patrimonio di ricchezza e beni d’ogni genere per l’edificazione del monastero. Quella che era la maggior fondazione monastica di età longobarda in Friuli fu rasa al suolo l’anno 899, quando imperversò anche a Sesto l’invasione ungara. Dalle rovine prese avvio la nascita del vasto complesso abbaziale che oggi si può ammirare: autentico gioiello d’arte e di fede che per non pochi suggerimenti di architettura romanica, nella tipologia benedettina, assurge ad importanza europea ed assoluta. Gran merito per la ripresa va attribuito ad Adalberto II che fu Abate residenziale dall’anno 960 al 965.
La serie degli abati residenziali iniziata l’anno 775 con Albino, termina con il ventisettesimo successore di lui, Tommaso de’ Savioli, eletto il 6 agosto 1431.
Fu il periodo del massimo fervore costruttivo. Dopo di lui il card. Pietro Barbo, patrizio veneto (futuro Papa Paolo II) apre, nel febbraio 1441, la serie degli Abati commendatari composta per lo più da cardinali e prelati veneziani, l’ultimo del quali sarà Giovanni Corner (1763-1789). 
Al complesso abbaziale si accede attraverso il torrione “Grimani” che apre una panoramica deliziosa sulla corte, circondata dagli edifici principali del monastero: campanile, cancelleria, residenza abbaziale, arco rinascimentale, loggetta e portico d’ingresso alla basilica triabsidata.

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